Raffin, un'ala - centravanti di stampo moderno
Fece parte del Venezia F.C. per 3 stagioni, contribuendo, con ben 17 reti, alla vittoria del campionato di serie B '60-61 che riportò i lagunari nella massima serie dopo anni. Ma viene ricordato anche per la sua capacità di vincere scommesse "pregiate"...
Il suo problema è stato sempre il peso: Luigi "Gino" Raffin, attaccante che si consacrò col Venezia, combatteva con la sua tendenza ad ingrassare. Questo non gli ha impedito di entrare e rimanere nel cuore dei tifosi, non giovanissimi, s'intende, dei neroverdiarancio. Arrivato dal Livorno, per lui goriziano di Gonars, era l'occasione di lanciarsi nel mondo del professionismo. Sosteneva l'attacco, era il centravanti ma giocava volentieri anche all'ala sinistra, e coi suoi gol riportò nel 1961 il Venezia in Serie A, dopo che gli anni '50 avevano visto il club stazionare tra i cadetti e la serie C (in quest'ultima serie per 4 stagioni). Vi rimase altri due anni, il primo contribuendo a una comoda salvezza e il secondo, capita spesso in laguna, retrocedendo nella serie cadetta.
Altri tre anni di livello, poi Gino Raffin abbandonò il calcio giocato per rimanere per poco però in quel mondo come allenatore senza però sfondare come aveva fatto da calciatore. Era figlio, ovviamente, del tempo e di lui si ricordano due scommesse, tutte vinte: la prima con il presidente della Roma Evangelisti al quale vinse un bel quadro, dopo aver pronosticato che lui nel secondo tempo di un Roma - Venezia avrebbe segnato due gol. E la seconda con l'allenatore Quario, mettendo in palio un'automobile di grande cilindrata se mai fosse arrivato in doppia cifra come marcatore. In entrambi i casi Gino Raffin, giramondo, guascone, ma anche grande professionista, vinse alla grande.