Un presidente americano: Joe Tacopina
Non si può dire che Joseph Tacopina, noto come Joe, non sia una persona ambiziosa: aveva promesso di rilanciare il Venezia F.C., con un intervento radicale. Ha preso un allenatore adeguato, anche se poteva sembrare una scommessa, quel Filippo Inzaghi, che non aveva convinto a Milano, ed è salito in serie B. E sembra davvero non bastargli. Ora parla apertamente di massima serie, addirittura di un posizionamento nel panorama mondiale della società, che nessuno aveva mai pensato; per questo ha aperto le "Academy", una sorta di scuola calcio con il nome del Venezia FC, a Shangai, in Irlanda e a New York, pronti a scendere sino in Argentina e Perù. Tacopina, che era stato anche presidente del Bologna, sta andando dietro al grande appeal della città: "Chi non conosce Venezia nel mondo?" E fra poco la conosceranno non solo per la sua infinita bellezza ma anche per il calcio, per i colori arancioneroverdi.
Sembra che Tacopina abbia trovato il suo posto a Venezia: ha colto una sintonia immediata col sindaco Luigi Brugnaro, e sta portando avanti la sua idea di stadio, dal quale non si potrà transigere per diventare una squadra importante. Inevitabilmente il nuovo impianto sarà sulla terraferma: l'area individuata da Tacopina è quella vicino all'aeroporto, su terreni inutilizzati e che potranno diventare un gran centro sportivo con albergo e un, inevitabile, centro commerciale. Ma lì vi potranno sedere quarantamila veneziani, pronti a fare festa per la propria squadra. In Italia realizzazioni del genere non sono mai semplici perché quando meno uno se lo aspetta, possono entrare in azione delle componenti ritardanti però la determinazione di Tacopina è massima, la sua idea di calcio assolutamente innovativa in Italia e per Venezia. Il suo rapporto coi tifosi aperto e sincero: i supporters hanno criticato un fregio, un "numeretto", che è stato inserito sulla parte sinistra della divisa, un numero che secondo loro non rappresenta appieno la storia della società. Hanno criticato, discusso ma non hanno mai messo in dubbio la leadership di Joseph Tacopina, detto Joe, segno di un rispetto reciproco che non sempre si riscontra nel mondo del calcio.